Verbale incontro CCRR
consiglieri primaria e secondaria primo grado
Martedì 21 novembre 2017, ore
17-19, sala Foschi, Casa della Solidarietà, Casalecchio di Reno.
L’incontro si è svolto in presenza di 35 ragazzi e ragazze delle
scuole primarie e secondarie di primo grado.
L’appuntamento si è svolto in occasione della giornata mondiale
sui diritti dell’infanzia e adolescenza, per ricordare la
convenzione internazionale del 1989.
In un primo momento abbiamo esaminato le tappe storiche che hanno
portato alla nascita della Convenzione:
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1913 nasce l'idea di una Associazione Internazionale per la protezione dell'infanzia
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1919 viene creato il Comitato di Protezione dell‘Infanzia
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1924 la prima significativa attestazione dei diritti del bambino si ha con la Dichiarazione di Ginevra, o Dichiarazione dei diritti del bambino, adottata dalla Quinta Assemblea Generale della Società delle Nazioni
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1946 l‘Organizzazione delle Nazioni Unite O.N.U. riprende la dichiarazione di Ginevra ed obbliga i popoli a seguirla formalmente. Lo stesso anno l'Onu crea l'UNICEF il fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia.
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1948 viene formulata la Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo
Si fa strada il progetto di una Carta sui diritti
dei bambini che integri la Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo, con lo scopo di sottolinearne i bisogni
specifici.
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20 novembre 1959 La stesura e l'approvazione della Dichiarazione dei diritti del fanciullo da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite avviene all'unanimità e senza astensioni.
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1979 anno internazionale del bambino. La Polonia propone di lavorare ad una convenzione sui diritti dell’infanzia
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20 novembre 1989 La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza(CRC- Convention on the Rigths of the Child), viene approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La convenzione è composta in tutto da 54 articoli.
Cerchiamo di capire insieme qual è la differenza tra una
dichiarazione e una convenzione:
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Una dichiarazione contiene i principi accettati dai governi, ma non comporta l'obbligo di rispettarli.
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Una convenzione “obbliga” gli stati che l'hanno ratificata ( cioè firmata) ad applicarne le regole.
Leggiamo insieme gli articoli più importanti della Convenzione che
si possono raggruppare in alcuni ambiti: vita e identità,
integrazione, protezione, partecipazione, istruzione ed educazione,
salute.
Dopo aver letto gli articoli vengono distribuite ai ragazzi delle
strisce di fogli colorati, sul lato davanti ogni consigliere scrive
un episodio in cui un diritto non è stato rispettato, una
discriminazione o un’ingiustizia subìta; nel retro del foglio si
scrive la soluzione che ognuno ha trovato per risolvere la situazione
problematica. Le strisce vengono poi attaccate su un albero
disegnato: “L’albero dei diritti”.
Leggiamo insieme alcuni fogli scritti dai ragazzi e ne parliamo
insieme. Nella seconda parte dell’ attività i ragazzi disegnano su
un piccolo foglio bianco un albero in forma libera a interpretazione
personale, all’interno viene scritto il diritto più importante ed
il motivo per il quale è stato scelto. L’albero rappresenta la
crescita personale di ciascuno. L’insieme di tutti gli alberi
disegnati dai consiglieri costituisce il” bosco dei diritti”. Non
si tratta di un singolo albero che cresce isolato, ma di una
comunità, un quartiere o una città nel quale tutti ci sentiamo
parte come cittadini.
Proseguiamo con la visione di due video riguardanti il rispetto dei
diritti. Di seguito il link:
Martin, Nicolò e Sofia raccontano ai compagni il secondo video che
rappresenta il film sulla vita di Iqbal, un bambino pakistano molto
coraggioso che ha lottato contro il lavoro infantile.
Riprendiamo l’incontro iniziando a definire il concetto di
bullismo, uno degli argomenti che i ragazzi vorrebbero trattare. Il
bullismo è:
la ripetizione nel tempo del comportamento
prepotente, offensivo o aggressivo che un singolo individuo o più
persone mettono in atto sempre sulla stessa vittima con lo
scopo di esercitare danno, potere, dominio.
Il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori :
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intenzione e predeterminazione nel commettere il danno
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Intensità e durata: Ripetitivo nel tempo, la quantità di prepotenze diminuisce la stima di sé nella vittima
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squilibrio di potere tra bullo e vittima: il bullo ha più forza, è di solito più popolare ed esercita supremazia
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La vittima è vulnerabile: è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro e si difende meno
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Mancanza di sostegno: la vittima si sente isolata e esposta ed ha paura di riferire episodi di bullismo
E le conseguenze che può provocare riguardano:
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Danni per l’autostima della vittima che mantiene nel tempo e induce la persona al senso di isolamento e più grave all’abbandono scolastico o a sintomi depressivi
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I bulli a loro volta sono a rischio di problematiche antisociali o devianti
Continueremo a parlare del concetto nei prossimi incontri. Infine
concludiamo la riunione con il gioco “il Naufragio”, un’
attività di gruppo e di cooperazione che mette in luce la capacità
di prendere decisioni all’interno del gruppo e saper dare spazio
agli altri senza prevaricare.
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento con i ragazzi delle medie
martedì 28 novembre alle ore 14.30.
Isabella Marenzi
Facilitatrice CCRR
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